Un ponte tra l’Argentina e il Piemonte, un viaggio emotivo alla riscoperta delle proprie origini: questa è la storia della famiglia Gelpi, che ha intrapreso un toccante ritorno a Galliate, in provincia di Novara, per riconnettersi con la propria storia familiare. Un’esperienza resa possibile anche grazie all’impegno di Italea Piemonte, del Comune di Galliate e della rete di associazioni e studiosi locali.
Un legame profondo con Galliate: la storia di Annarosa Caielli
Al centro di questa storia c’è Annarosa Caielli, nata a Galliate il 27 settembre 1934 , figlia di Savio Silvio Caielli e Cesarina Martelli. Annarosa, insieme ai suoi sette fratelli e sorelle , viveva in un luogo davvero speciale: il Castello Visconteo-Sforzesco di Galliate. La loro abitazione, al civico numero 1 di piazza Vittorio Veneto , all’interno del castello, era stata adattata a residenza signorile alla fine dell’Ottocento dalla famiglia Formenti. Persino la sala degli stucchi, oggi parte della biblioteca comunale, mostra ancora l’insegna araldica dei Formenti, e le attigue sala rosa e sala degli stemmi facevano parte dell’appartamento dei Caielli.
Il padre di Annarosa, Savio, era una figura stimata nel paese, noto per essere stato presidente dell’Associazione Giovanile “Juventus Christi Regis”. Curiosamente, l’oratorio femminile, gestito da suore salesiane, si trovava anch’esso all’interno del castello, nell’ala allora occupata dall’asilo infantile, sul lato opposto di casa Caielli.
La svolta per la famiglia Caielli arrivò grazie allo zio Aldo, fratello di Savio, emigrato in Argentina dove aveva costruito una piccola industria meccanica a Buenos Aires. Fu lui a invitare la famiglia di Savio a raggiungerlo, offrendo opportunità di lavoro ai nipoti. Così, nel 1948, all’età di quattordici anni, Annarosa salutò Galliate e si imbarcò con la sua famiglia per il Sudamerica. Sette anni dopo, il 5 maggio 1955, Annarosa sposò Ruben Martin Gelpi a Mar del Plata.
Il ritorno alle origini: le emozioni di Joaquin, Elisabeth e Rosario
Decenni dopo, il richiamo delle radici ha riportato la famiglia Gelpi a Galliate. Joaquin Gelpi, nipote di Annarosa , ha intrapreso un viaggio dall’Argentina a gennaio 2025 per esplorare i luoghi che hanno segnato la vita della sua “abuela”. A Galliate vivono ancora tre cugini di Annarosa: Silvio Testa (che per due anni lavorò in Argentina nell’azienda dello zio Aldo) e le sorelle Elsa e Rosanna Caielli. Anche una compagna di giochi di Annarosa dell’oratorio femminile, frequentato nei primi anni Quaranta, conserva ancora ricordi di lei. Le emozioni di rivedere Galliate, anche a distanza di anni e generazioni, sono state intense, e i legami familiari si sono rinsaldati grazie a un’accoglienza genuina e autentica. È quanto accaduto anche a Elisabeth Caielli, la zia di Joaquin Gelpi , la cui famiglia paterna è originaria di Galliate e che ha vissuto nel Castello prima di trasferirsi in Argentina negli anni ’50. Elisabeth ha espresso il desiderio di visitare il Castello e Galliate a maggio. Analogamente, Rosario Gelpi Trudo, la cui nonna è nata e vissuta nel Castello Visconteo Sforzesco, ha visitato Galliate a luglio. La possibilità di accedere al castello, che non ha orari di visita fissi, è stata particolarmente importante, e il consiglio di un cugino che aveva già visitato il luogo tramite questa piattaforma è stato prezioso.
Italea Piemonte: un ponte per i “viaggi delle radici”
L’organizzazione di queste visite è stata possibile grazie a un vero e proprio “gioco di squadra” tra il Comune di Galliate (con l’Assessora alla Cultura e al Turismo, Susanna Garzulano, e il Sindaco Alberto Cantone), il Gruppo Dialettale Galliatese (un’organizzazione di volontari che si interessa di parlata locale e storia del territorio), e Italea Piemonte. Quest’ultima, una sezione di Italea (il programma di promozione ufficiale dei viaggi delle radici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) , ha collaborato nella realizzazione di una visita-evento per i discendenti di Annarosa Caielli. Questa iniziativa ha permessp ai visitatori di scoprire il paese natale della nonna, esplorando le bellezze storico-artistiche di Galliate e facilitando incontri commoventi con i parenti locali. La presenza di studiosi come Roberto Cardano, hanno svolto un ruolo fondamentale nel supportare questi “viaggi delle radici”, valorizzando il patrimonio culturale e storico del territorio e promuovendo la riscoperta delle proprie origini per i discendenti degli emigrati italiani.