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La Ghironda è uno strumento musicale a corde di origini antichissime tuttora usato in molti paesi europei per l’esecuzione di musiche della tradizione popolare.
Alla base del funzionamento dello strumento c’è una ruota di legno, coperta di pece e azionata da una manovella che sfrega le varie corde: i cantini, i bordoni e la trompette. I cantini, solitamente due posti nella parte centrale dello strumento, sono controllati da una tastiera cromatica e realizzano la melodia. I bordoni, posti vicino al piano armonico, producono un suono continuo. La corda della trompette, poggiando su un ponticello mobile detto anche chien (cane), produce invece un caratteristico suono ronzante utilizzato come accompagnamento ritmico. La Ghironda si tiene normalmente poggiata sulle gambe del suonatore, ma si può suonare anche in piedi. Secondo la postura adottata, una o più cinghie fissano lo strumento al corpo.
Progenitore della ghironda è l’organistrum, un enorme cordofono utilizzato nel periodo gotico in ambito monastico per insegnare musica ed eseguire brani sacri. Come si può osservare dalle raffigurazioni sul Portico della Gloria della cattedrale di Santiago di Compostela, aveva dimensioni molto più grandi della ghironda moderna e doveva essere suonato contemporaneamente da due persone, una delle quali era addetta esclusivamente a ruotare la manovella.
Attorno al XIII secolo le dimensioni dello strumento si riducono al punto da renderlo utilizzabile da un unico musicista. In Europa viene conosciuto con il nome di symphonia, probabilmente per le caratteristiche polifoniche dello strumento. In breve la sua popolarità ne allarga l’uso a processioni religiose e rappresentazioni teatrali, fino a diventare il tipico arnese di lavoro per menestrelli e mendicanti girovaghi (spesso ciechi, che la rende conosciuta anche come “viola da orbi”).
Nella seconda metà del XVII secolo lo strumento appare nella corte francese nell’ambito della moda pastorale dell’aristocrazia di quegli anni. L’opera del liutaio Henri Bâton, che ne cura l’aspetto esteriore avvicinandolo alla forma che conosciamo oggi e lo dota di un’intonazione più precisa, riscatta la ghironda dalla sua fama di strumento da strada e ne decreta un ampio successo soprattutto tra il pubblico femminile.
L’interesse per la ghironda si riaccende in Italia durante gli anni Settanta. Viene riscoperta come strumento simbolo del folk revival e utilizzata nella riproposta della musica tradizionale. Più recentemente la ghironda è stata utilizzata anche in generi musicali diversi, dal jazz al rock, dalla musica etnica alla nuova musica elettronica sperimentale.
Grande appassionato di ghironda fu il compositore ungherese e pioniere dell’etnomusicologia Bela Bartók. Una versione elettrificata è oggi usata da vari gruppi folk (il più celebre dei quali è quello dei Lou Dalfin, nato nel 1982 nelle valli occitane del Piemonte proprio al fine di rivisitare la musica tradizionale occitana) e dal virtuoso francese Guilhem Desq.
Oggi l’associazione culturale Lou Magnaut porta avanti questa tradizione nel cuore delle valli occitane, proprio a Pragelato in val chisone ex sede degli Escartons.
Giorni
02 Agosto 24
04 Agosto 24
Orario
09:00 - 18:00
Informazioni/Da sapere
Adatto a Tutti
Accessibile in sedia a rotelle
Località/Il posto
Indirizzo
Pragelato, TO, Italia
Come arrivare
In AUTOMOBILE da Torino: Autostrada A32 (Torino-Bardonecchia) fino a Oulx (80 km); poi uscire e andare fino a Sestriere (20 km), poi SP 23 in direzione Pinerolo fino a Pragelato (14 km). In AUTOMOBILE da Torino: SP 23 dall'uscita Pinerolo della tang. di Torino in direzione Sestriere fino a Pragelato (90 km). In AUTOMOBILE dalla Francia: traforo del Frejus, quindi A32 fino all'uscita di Oulx (18 km); poi uscire e andare fino a Sestriere (20 km), poi SP 23 in direzione Pinerolo fino a Pragelato (14 km). Oppure: colle del Monginevro, quindi Claviere, SP23 per Cesana Torinese, Sestriere e poi in direzione Pinerolo-Torino fino a Pragelato (14 km) Per raggiungere Pragelato IN TRENO prendere la linea ferroviaria Torino-Pinerolo Pullman di linea Sadem collegano Pinerolo a Pragelato. Si può raggiungere Pragelato in bus anche direttamente da Torino (staz. Porta Nuova) Se si atterra IN AEREO all'aereoporto di Caselle (To), occorre proseguire per Torino in tangenziale e poi SP 23 dall'uscita Pinerolo della tang. di Torino in direzione Sestriere fino a Pragelato Inoltre un frequente bus navetta collega l'Aereoporto di Torino-Caselle con la Stazione FFSS Porta Nuova (ogni mezz'ora dalle ore 06:30 alle 23:30)