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Lo spettacolo “Io parto per la Merica” ripercorre attraverso parole, canzoni e testimonianze orali le storie di vita dei nostri migranti nel periodo tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento a cura dell’Associazione Musa.
L’Associazione Musa, musiche, canti e danze tradizionali delle Quattro Province, ONG UNESCO, è stata fondata nel 2000 per promuovere e salvaguardare il patrimonio culturale immateriale del territorio delle Quattro Province ed in particolare la musica tradizionale incentrata intorno ad un antico oboe popolare (localmente denominato Piffero) che presenta particolarità peculiari tali da farne un elemento di identificazione di un intero territorio. Il piffero è associato ad un vastissimo repertorio di danze tradizionali che, insieme al canto monodico e polivocale, delinea una realtà di sorprendente vitalità di cultura di tradizione in un territorio caratterizzato da una profonda crisi socio-economica. Ci troviamo infatti in un territorio dove si confondono le Province di Alessandria, Genova, Piacenza e Pavia. Si tratta di un territorio culturalmente omogeneo, detto delle Quattro Province, caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento musicale principe di questa zona è il piffero appenninico, un antico oboe popolare, di origine medievale che, accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze ed anima le feste di paese. Fino alla fine del secolo scorso, il piffero era accompagnato dalla cornamusa ligure. Fu proprio uno dei più virtuosi suonatori di piffero, Giacomo Sala di Cegni che, all’inizio del secolo scorso, decise di sostituire la vecchia compagna musa, con la fisarmonica, nuova e moderna, nata a Stradella nel 1895.
Questa fu un’idea vincente sia dal punto di vista estetico che musicale, perché grazie alla fusione tra i due strumenti, la musica divenne ancora più seduttiva ed iniziò ad avere un sempre maggiore successo di pubblico. Significativo è il fatto che questa storia musicale si sia trasmessa attraverso i suonatori più virtuosi. Così si sono susseguite le feste, con i balli che seguivano i riti calendariali, i matrimoni, il Carnevale, con repertori specifici. Il piffero ha sempre suonato senza interruzione. Ernesto Sala di Cegni, che aveva imparato da Giacomo, ha portato avanti la tradizione ed insegnato a nuove coppie di suonatori, tra cui Stefano Valla e Daniele Scurati e molti altri. Oggi ci sono tanti ragazzi giovani che hanno imparato a suonare il piffero. Ogni regione ha la sua storia musicale specifica, con un suo repertorio. Qui da noi tra il mare e la pianura si è mantenuta questa musica. La passione delle nostre genti per il ballo ha fatto sì che si mantenesse la tradizione dei suonatori, con il loro repertorio. Territorio caratterizzato da una precaria economia rurale e pastorale, come molti centri dell’Appennino, Cabella Ligure ha dato origine ad intensi flussi migratori. Nel corso dell’Ottocento Cabella ha conosciuto un progressivo spopolamento dovuto ad una massiccia emigrazione transoceanica verso l’Argentina e l’America del Nord e nel dopoguerra ha subito il fenomeno dell’abbandono della campagna e la fuga verso la città. Un tempo fortemente antropizzato, questo territorio offriva terreni coltivati, monti delicatamente falciati, animali domestici che vivevano in simbiosi con gli uomini. Oggi la situazione è completamente mutata, ma la bellezza e l’incanto di questi paesaggi, la natura incontaminata, le maestose vestigia del passato, unite ad una offerta enogastronomica di altissimo livello e ad una capacità di accoglienza semplice e calorosa, esercitano ancora una notevole forza attrattiva. Grazie ad una ricerca condotta da storici dell’emigrazione
piemontese nel mondo, oggi sappiamo con certezza che la nonna materna di Papa Francesco, Maria Gogna, è nata a Teo, piccola frazione del Comune ed emigrata in tenera età in Argentina.
Giorni
11 Agosto 24
11 Agosto 24
Orario
21:00 - 00:00
Informazioni/Da sapere
Adatto a Tutti
Accessibile in sedia a rotelle
Località/Il posto
Indirizzo
Piazza della Vittoria, 15060 Cabella Ligure AL, Italia
Come arrivare
In auto: Autostrada A7 Milano- Genova- Uscita Vignole Borbera Strada Provinciale 140 Val Borbera Fino A Cabella Ligure In treno: Stazione di Arquata Scrivia- Servizio Bus di linea fino a Cabella Ligure- Autolinee Val Borbera tel.0143/919561.